Processionaria: tutto quello che bisogna sapere

Ogni anno, i bruchi della processionaria fanno notizia: queste larve di lepidottero proliferano al punto da minacciare la salute umana e persino la flora, in particolare provocando la defogliazione degli alberi che colonizzano. Il pericolo deriva dai loro peli, che sono molto urticanti sia per gli umani che per gli animali.

Esistono in italia due specie che hanno un impatto sulla salute umana: il bruco della processionaria del pino ( Thaumetopoea pytiocampa ) e il bruco della processionaria della quercia ( T. processionea ). La prima colonizza le conifere della famiglia dei pini (pino silvestre, pino nero, cedro dell’Atlante, ecc.) e la seconda le latifoglie della famiglia delle querce (rovere, farnia, ecc.).

Perché questo nome e come riconoscerli?

I bruchi di processionaria hanno la particolarità di vivere in gruppo e di muoversi in fila indiana..

Durante il loro sviluppo, tessono nidi di seta nell’albero colonizzato ed escono di notte per mangiare le foglie. Nel suo ultimo stadio larvale, la processionaria del pino scende lungo il tronco per seppellirsi nel terreno e trasformarsi in crisalide – la processionaria della quercia, invece, rimane nel suo albero per questi ultimi stadi.

Una volta completata la sua metamorfosi, in genere dopo qualche settimana (si noti che alcune larve di pino possono rimanere sepolte nel terreno per diversi anni), la farfalla emerge e gli individui maschio e femmina si riproducono. Le femmine depongono le uova in cima a un altro albero e ricominciano così un ciclo di vita.

I bruchi della processionaria del pino sono bruno-arancio e quelli della processionaria della quercia grigio argenteo; misurano fino a quattro centimetri di lunghezza alla fine della loro crescita. Tuttavia, possono essere difficili da distinguere al di fuori del loro habitat.